Riportiamo una scheda sintetica a cura dell’ Agronomo Antonio Greco ben illustrata nel suo blog http://www.antoniogreco.net/.
In riferimento alla conclusioni del dott. Greco possiamo aggiungere (è nostra personale opinione) che il pagamento dell’istruttoria è una generale tendenza verso la riorganizzazione dei servizi e degli Enti pubblici economici orientati verso obiettivi ed impatti di risultato economico.
Sostanzialmente la filosofia è che se devo mantenere un servizio l’ente che lo eroga deve realizzare entrate. Ciò può compromettere la trasparenza in quanto saranno assegnati degli obiettivi di Budget da raggiungere. Questo modo di operare porta alla seguente conclusione: raccolgo il più possibile per poi concludere il meno possibile intanto le entrate aumentano e posso trarne benefit in termini economici e di carriera. Qualche altro Ente ha sfruttato questa asimmetria per dimostrare produttività e ricavarne benefici in termini di retribuzione.
Quindi, se si vuole procedere su questa direzione occorre che le regole siano chiare come nel settore privatistico e quindi aprire la partecipazione anche ai privati con possesso di quote e diritto di voto e al contempo istituire il controllore (pubblico – privato). In alternativa la stima può essere affidata direttamente ai professionisti secondo le regole che oggi muovono le procedure di stima utilizzate per la stima di beni immobili oggetti di asta pubblica.
Vorremmo aggiungere che la tecnologia disponibile al giorno d’oggi ci permette di coltivare in qualsiasi contesto ambientale a prescindere dal terreno. Pertanto porre dei paletti di valore del terreno è in contraddizione con il postulato europeo produrre di più con meno terreno. Il problema reale è la piena disponibilità del terreno ove posso coltivare anche sfruttando l’altezza oltre che larghezza e lunghezza e introdurre un vero e proprio modello di business che riduce input di fattori produttivi, di sfruttamento del suolo, aumenta rese, aumenta il livello di standardizzazione, riduce scarti e sottoprodotti. Insomma sostenibilità economica, sociale, ambientale.
Il problema, pertanto, è in parte superabile qualora si è autorizzati a coltivare sui tetti degli immobili recependo tale opportunità il Piano regolatore generale (PRG) del Comune.
Con un ettaro di terreno in piena disponibilità dal valore di mercato di 40 mila euro è possibile implementare modelli ad alta efficienza e tecnologicamente avanzati alla pari di una fabbrica di bevande destinati al mercato dei drink energetici. Pertanto quello che ha valore è il progetto di miglioramento e di innovazione propedeutico all’acquisto. Spostare quindi il focus dal valore del terreno al valore del progetto, all’innovazione che verrà introdotta secondo indicatori prestabiliti.
Un giovane non ha nulla, non ha garanzie (il papa la mamma) se non l’idea di fattibilità economica finanziaria. Per cui un Ente pubblico in questo caso Ismea si sostituisce al mondo bancario quest’ultimo vincolato a regole di sana e prudente gestione del credito.
Iniziando a valutare progetti senza una storia (contabile e di credito) come quella che cerca il mondo bancario, diamo la possibilità ai giovani di sperimentare e trovare soluzioni innovative. L’approccio è la stessa di un fondo di investimento.
Riflettete, se devo sviluppare una applicazione per Apple o per Samsung non devo investire quasi nulla se non il mio tempo ed apprendere le fondamenta della programmazione (tempo e passione), ma quando la mia sperimentazione ha bisogno di un fattore di base come il terreno le cose si complicano. Potrei prenderlo in affitto ma tanti proprietari non lo mettono a disposizione. L’alternativa acquistarlo. Ma sono senza soldi. Chiedo a Ismea perchè ho un grande progetto da implementare, una soluzione innovativa da introdurre, a cui non crede il mondo bancario per assenza di garanzie reali (immobili, buste paghe, zio, nonno, papà) e sono sicuro che posso dare una mano alla risoluzione delle sfide che ci attendono nei prossimi anni.
(Note a cura del Dott. Bartolomeo Uccio Pazienza)
Ecco la scheda (a cura Dott. Antonio Greco)
ISMEA il 30 novembre ha approvato i nuovi criteri del primo insediamento ovvero lo strumento di finanza agevolato per chi intende acquistare una nuova azienda agricola beneficiando di un contributo in conto interessi pari a €70.000. Vediamo cos’è cambiato con il nuovo regolamento attuativo.
Bando in 2 lotti. Nel precedente regolamento, gli interventi agevolativi erano attuati con una procedura valutativa a sportello, previa pubblicazione di un bando rivolto alle aziende ricadenti su tutto il territorio nazionale. Il nuovo regolamento invece prevende l’apertura dei bandi su due lotti. Il lotto 1 interesserà le regioni del centro nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto, Lazio, Marche, Toscana e Umbria) il lotto 2 includerà invece le regioni del centro sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). A mio pare questo permetterà ad ISMEA di bilanciare le richieste di acquisto, che arrivano maggiormente dal sud Italia, verso le regioni del nord Italia.
Requisiti del richiedente. Non sono state apportate modifiche per quanto concerne i requisiti di accesso al finanziamento, che restano sempre i soliti ovvero età tra i 18 ed i 40 anni, cittadinanza europea, residenza nel territorio italiano, capacità professionali acquisite o da acquisire nei successivi 36 mesi dall’approvazione del leasing finanziario.
Partita IVA, INPS e Camera di commercio. Anche in questo caso non è cambiato nulla. Ricordo a tutti che in caso di richiesta di finanziamento come ditta individualel’apertura della partita iva, l’iscrizione all’INPS e l’apertura della posizione aziendale in Camera di Commercio può essere fatta entro 3 mesi dalla comunicazione della determina di ammissione all’aiuto, diversamente dal caso in cui la richiesta di finanziamento sia presentata da società di persone, di capitali o cooperative, che devono dimostrare di avere al momento della presentazione della domanda P.IVA e iscrizione alla Camera di Commercio. L’iscrizione INPS anche in caso di società può essere posticipata ovvero fatta entro 3 mesi dalla data di comunicazione della determinazione di ammissione individuale alle agevolazioni a pena di decadenza.
Chi non può presentare domanda di finanziamento. Non possono usufruire dei dei benefici del primo insediamento ISMEA:
- chi ha già P.IVA, Iscrizione INPS e Camera di commercio;
- imprese in difficoltà economiche;
- aziende aeromeccaniche o che effettuano lavori in conto terzi;
- giovani che sono in attesa di ricevere un contributo PSR Misura 6 o ex Misura 112;
- soggetti che intendono acquistare aziende frazionate a meno che le la nuova azienda generata dal frazionamento, risulti efficiente sotto l’aspetto economico ed occupazionale in relazione alle attività previste nel piano aziendale;
- Compravendita tra coniugi, genitori e figli o tra suoceri e generi. E’ ammessa invece la compravendita tra nonni e nipoti ovvero tra parenti ed affini dal 2° grado in poi;
- soggetti con carichi pendenti, fedina penale “sporca”;
Quali aziende agricole non possono essere acquistate? Eccole di seguito:
- aziende già acquistate da ISMEA detenute da soggetti che per esempio non hanno o non sono in regola con il pagamento delle rate;
- aziende che non riescono ad assicurare un reddito tale da sostenere il pagamento delle rate semestrali del mutuo concesso da ISMEA;
- terreni che hanno un valore stimato al di sotto del 60% di quello dichiarato nella domanda. A titolo di esempio se nella domanda di finanziamento abbiamo inserito un valore di compravendita dell’azienda pari a 100.000 euro ed ISMEA in sede di accertamento tecnico lo stima per un valore al disotto di 40.000 euro, la pratica non viene ammessa.
- Aziende su cui gravano pignoramenti, ipoteche o sequestri. Ebbene che la parte acquirente prima di dare acconti alla parte venditrice si procuri una visura ipocatastale del terreno da presso l’agenzia delle entrate o da un notaio di fiducia;
- Terreni di proprietà di Società assoggettata a procedura concordataria o concorsuale;
- aziende agricole sui cui terreni su cui risultino iscritte ipoteche volontarie, il cui debito residuo superi il 60% del valore stimato da Ismea;
- terreni comunali gravati da uso civico ovvero affidati a terzi;
Novità assoluta è rappresentata dal costo dell’istruttoria (RSI) e Polizza. Si avete letto bene, ora l’istruttoria che ISMEA conduce (ammissibilità, istruttoria tecnica, valutazione del fondo) si paga. E quanto si paga? Dipende dal valore del fondo che riporto di seguito:
Valore del terreno | Spesa istruttoria |
Fino a 750.000 euro | 10.000 euro |
Da 750.001 ad 1.500.000 euro | 15.000 euro |
Da 1.500.001 | 20.000 euro |
Oltre al pagamento dell’istruttoria è richiesta la sottoscrizione, da parte del giovane, di una copertura assicurativa caso morte con beneficiario ISMEA, di stessa durata del periodo di ammortamento aumentato del periodo di preammortamento, e di valore pari al debito residuo tempo per tempo.
Conclusioni: In definitiva il nuovo regolamento ISMEA a mio avviso limiterà il numero di domande presentate sia per un costo d’istruttoria alto sia perché l’apertura dei bandi a lotti limiterà le richieste di finanziamento dal sud Italia dal quale provenivano la maggior parte delle richieste. ISMEA è ancora al servizio dei giovani agricoltori o è intenzionata a intraprendere un nuovo modello di Business?
Alla data del 10 giugno 2016 la misura è chiusa