Problema
Come sai la popolazione mondiale aumenta e si trasferisce nelle grandi città e metropoli.
La ricerca e gli innovatori sono alla continua ricerca di un sistema idoneo a poter soddisfare la continua domanda di cibo proveniente dalle città.
Soluzione
Una delle possibili soluzioni è la cosiddetta agricoltura verticale. Molti progetti sono partiti in qualsiasi parte del globo, dal Canada, al Giappone, dagli Usa all’ Inghilterra. Progetti pilota destinati alla produzione di frutta ed ortaggi a strati sovrapposti in ambiente controllato (temperature, pH, Ec, umidità, concentrazione CO2, luce PAR, etc).
La tecnologia utilizzata è l’idroponica. Tale tecnologia purtroppo non risolve i problemi di ossigenazione delle radici, pertanto, la sperimentazione si sta spostando verso l’aeroponica la quale migliora il livello di ossigenazione alle radici grazie ad un mix nebulizzante di acqua, nutrienti ed ossigeno.
Con tale sistema si prescinde dal terreno agricolo (non è necessario) quindi qualsiasi spazio chiuso o aperto è idoneo per implementare il sistema aeroponico liberando terreno agricolo ad altre produzioni e salvaguardando la biodiversità.
L’approccio innovativo è basato sulla dimensione spaziale del terreno di coltura. Non si usano come unità di misura metri quadri (m2), ma spazio, metri cubi (mc).
Per darvi l’idea pensate ad una cassettiera. Ogni singolo cassetto rappresenta il terreno di coltura. I cassetti sovrapposti rappresentano letti di coltura che aumentano e sfruttano lo stesso spazio a disposizione.
Se ad esempio se abbiamo sei livelli di cassetti sovrapposti di 1 mq cadauno la superficie a terra sfruttata è di 1 mq ma in altezza, siccome abbiamo 6 cassetti ne abbiamo a disposizione 6 mq con un aumento della produzione del 600%. Quindi l’algoritmo della produzione aumenta in funzione della altezza.
In assenza di esposizione, dello spazio di coltura, al sole, si può utilizzare luce artificiale a Led localizzata alle foglie della pianta coltivata. Il led ha il vantaggio di essere una tecnologia che permette la manipolazione della luce nello spettro che va dal blu (per la germinazione) al rosso (per la crescita).
L’apporto di acqua è ridotto fino al 90%, mentre i fertilizzanti fino al 65% rispetto alle colture tradizionali in serra. Ciò grazie alla fertirrigazione di precisione che apporta i reali fabbisogni nutritivi alle piante e il recupero e il riutilizzo delle eccedenze della fertirrigazione. Stabilizzato il sistema (almeno due anni) e raccolti i dati storici in un database possiamo migliorare ulteriormente l’apporto nutritivo e spostare il sistema verso la produzione di alimenti destinati a soggetti portatori di particolari patologie (diabetici, portatori di colesterolo alto, anemici, asmatici, etc). Si tratta di apportare un mix di micro e macroelementi alla pianta che vengono assorbiti e pertanto rilasciati durante il loro utilizzo in dieta.
Per farvi un esempio pensate alla dieta mediterranea per gli essere umani. Similmente è possibile implementare un regime alimentare funzionale per le piante, al fine di prevenire e contrastare patologie all’utilizzatore del frutto, delle foglie, del gambo, delle radici.
Si capisce da se il grande impatto della tecnologia. Essa può essere utilizzata sui tetti dei condomini, sui tetti dei supermercati, sulle navi, in pieno deserto grazie alla riduzione dei fabbisogni idrici, e ancora collocati su zattere lungo fiumi, laghi e porti.
Nel video sotto, viene illustrato il sistema utilizzato da AeroFarms, Tale sistema ha coinvolto numerosi investitori istituzionali (Banche, fondazioni, Business Angel, venture Capital) e privati. Il progetto a raccolto oltre 22 milioni di dollari per la costruzione e la sperimentazione.
Personalmente ho simulato lo stesso progetto in ambiente a clima mediterraneo ed i risultati ci dicono che è possibile ridurre il costo dell’investimento con l’apporto di particolari soluzioni di innovazione incrementale e l’uso della luce naturale del sole anzichè quella artificiale a led.. In definitiva l’ investimento rispetto a quello americano può essere ridotto notevolmente.
Attualmente ci sono 2 progetti in Sicilia pronti a partire. I progetti sono stati finanziati con risorse europee per circa il 50%. Entrambi si sviluppano su una superficie coperta in serra di circa 2000 mq.
I due progetti aeroponci siciliani sono aperti a tutti coloro che vogliono investire, conoscere, approfondire tale tecnologia con la forma della compartecipazione di gruppo (GAI gruppo di acquisto di investimento), bypassare il sistema bancario e far nascere una realtà aeroponica Made in Italy con soluzioni ad alto valore aggiunto rispetto al sistema americano.
Nota bene: L’investimento è adatto a soggetti con profilo di rischio imprenditoriale alto.
P.S.Il sistema non utilizza pesticidi ed è idonea a soddisfare il requisito del Km zero che in questo caso amo chiamare cm zero (il consumatore può raccogliere direttamente il prodotto).
Dott. Bartolomeo Uccio Pazienza
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