Un tempo c’erano i probiotici, i pro vitaminici e i cibi “con aggiunta di”. Oggi ci sono invece i cibi “senza”.
Gli italiani sono sempre più orientati verso un’alimentazione che privilegi la salute rispetto alla gola. Negli ultimi anni infatti il mercato dell’alimentazione che fa a meno di alcuni elementi ritenuti troppo calorici o allergizzanti è lievitato.
Vince su tutti il cibo light. Scelto spesso da chi è attento alla linea, ha registrato un incremento dell’1,6%, per un fatturato di 1.150 milioni di euro in tutta la distribuzione Gdo nel 2015.
E dopo la forma, gli italiani sono attenti ad allergie e intolleranze.
Si registra il “senza lattosio” con 379 milioni di fatturato e un +20,3% nelle vendite.
Subito dietro il “senza glutine ristretto” (cioè i prodotti marchiati con il simbolo della spiga barrata, specifici per i celiaci per capirci): 159 milioni di fatturato, +20,6%.
Tutti gli altri “senza” realizzano un mercato di 247 milioni di euro con un +0,3% nelle vendite.
Calano invece i “senza sale” (-2,8%), che comunque registrano buoni livelli di vendita con 61 milioni di euro di fatturato.
Più di un consumatore su due poi (55%), dichiara di leggere attentamente le etichette nutrizionali contro il 48% di tedeschi, spagnoli e inglesi e il 43% dei francesi. Sugli ingredienti salutistici l’italia batte tutti.
Il 65% dei consumatori italiani dichiara di cercarli attivamente tra gli scaffali, mentre gli altri europei si aggirano intorno al 50%.
Italiani insomma votati alla salute non solo nel presente, ma anche nel futuro.
Interrogati su quali prodotti vorrebbero trovare sugli scaffali, più di uno su tre dà la precedenza a quegli alimenti pensati per uno stile di vita sano, il 29% sceglie qualcosa che faciliti la vita e il 28% desidera prodotti eticamente sostenibili e ecologici, seguiti dal 23% a caccia di prodotti con ingredienti naturali.
Fonte: Coop Italia