In un’indagine realizzata nel marzo 2011, il 96% degli intervistati nell’ambito della filiera alimentare ha dichiarato di essere stato esposto ad almeno una forma di pratiche commerciali sleali.
Soggetti deboli
- piccoli produttori agricoli e piccoli produttori dell’ agroalimentare
- venditori al dettaglio di beni alimentari
Definizione di pratica commerciale sleale
Le pratiche commerciali sleali possono essere definite in termini generali come pratiche che si discostano ampiamente dalla buona condotta commerciale, sono in contrasto con la buona fede e la correttezza e sono imposte unilateralmente da un partner commerciale all’altro.
Dove si verificano?
laddove vi siano squilibri nelle risorse finanziarie, e quindi nel potere di contrattazione, tra le parti contraenti nelle relazioni commerciali sia nella filiera alimentare sia in quella non alimentare, e possono avere un effetto deleterio sull’economia.
Effetti / problemi
- Impennate dei costi
- Entrate inferiori alle previsioni
- Minor potere negoziale
- Sovrapproduzione
- Spreco di generi alimentari
- I piccoli produttori e i dettaglianti perdono la propria capacità di investire ed innovare e decidano di non cercare di espandere la propria attività-
- Fattore paura, che può spingere i partner commerciali più deboli a non intraprendere azioni legali, benché ne abbiano la possibilità
- Accettare semplicemente l’imposizione di pratiche commerciali sleali, per quanto possano essere dannose, perché temono che, in caso contrario, la parte più forte ponga termine alla relazione commerciale.
- Le pratiche commerciali sleali dovrebbero essere definire chiaramente e si dovrebbero stabilire sanzioni chiare per chiunque le metta in atto
Occore ricordare che nel contesto della libera concorrenza tali pratiche sono parte integrante del funzionamento del mercato e sono del tutto legittimi.
Viene combattuta a livello europeo solo la posizione dominante poiché può distorcere le relazioni tra le imprese e determinare spesso pratiche commerciali sleali.
Soluzioni allo stato dell’arte
operatori di mercato hanno tentato di affrontare il problema elaborando principi di buone prassi nelle relazioni verticali e quadri di autoregolamentazione per la loro attuazione, tra cui, ad esempio, la Supply Chain Initiative.
Tuttavia, il fatto che le pratiche commerciali sleali siano un problema diffuso e crescente porta a chiedersi quanto i regimi basati sulla autoregolamentazione siano efficaci nel ripristinare l’equilibrio di mercato. I regimi volontari che incoraggiano le imprese a non ricorrere a pratiche commerciali sleali possono attenuare il problema, ma non saranno mai sufficienti a risolverlo.
Quali sono le pratiche commerciali sleali?
- ritardi nei pagamenti;
- accesso limitato al mercato;
- modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali, anche con effetto retroattivo;
- informazioni non sufficientemente dettagliate o formulate in modo ambiguo in merito alle condizioni contrattuali;
- rifiuto di sottoscrivere contratti scritti;
- risoluzione improvvisa e ingiustificata del contratto;
- trasferimento sleale del rischio commerciale;
- richiesta di pagare beni o servizi privi di valore per una delle parti contrattuali;
- riscossione di pagamenti per servizi fittizi;
- trasferimento dei costi di trasporto e stoccaggio ai fornitori;
- imposizione di promozioni, pagamenti per l’esposizione della merce in vista e altri pagamenti aggiuntivi;
- trasferimento dei costi delle promozioni nei locali commerciali ai fornitori;
- restituzione incondizionata e obbligatoria della merce invenduta;
- pressioni volte a ridurre i prezzi della merce;
- impossibilità per i contraenti di rifornirsi in altri Stati membri (limitazione territoriale delle forniture);
- i consumatori, a causa delle pratiche commerciali sleali, si trovano di fronte a una potenziale perdita di diversità dei prodotti, del patrimonio culturale e dei punti vendita al dettaglio;
- garantire al consumatore finale di acquistare beni a un prezzo competitivo dato che circa il 14 % della spesa delle famiglie è destinato ai prodotti alimentari
Soluzione secondo Agricoltura Finanziamenti
- Procedure decentralizzate su sistemi a basso livello di manomissione (Blockchain) supportati dalla comunità e dai contratti intelligenti (smart contract).
- Registro delle transazioni e dei contratti aperto a tutti
- Boicottare le imprese che adoperano strategie di pratiche commerciali sleali.
- Denunciare all’opinione pubblica e agli organismi di vigilanza sulla concorrenza le pratiche sleali mantenendo l’anonimato
La presente soluzione può essere oggetto di finanziamento nell’ambito del PEI e di Horizon 2020.
Per info scrivete a ucciopazienza@gmail.com
Fonte: Parlamento Europeo – Commissione Europea
Testo di sintesi e soluzione innovativa al problema Bartolomeo Uccio Pazienza.