Chi lavora all’aperto è più esposto allo spettro solare e ha un maggior numero di tumori della pelle.
I raggi solari devono essere considerati a tutti gli effetti un rischio di natura professionale per tutti i lavoratori che lavorano all’aperto.
La permanenza al sole per un periodo più o meno prolungato, specie se la pelle non è abbronzata, può provocare la comparsa dell’eritema solare: arrossamento della pelle, spesso accompagnato da bruciore e/o gonfi ore della zona interessata.
Se l’esposizione è stata particolarmente intensa possono anche comparire ustioni. Oltre a questi fenomeni, la prolungata esposizione ai raggi solari è responsabile dell’invecchiamento precoce e di malattie, anche gravi, quali diversi tipi di tumore cutaneo, a carico della pelle.
Ma quali sono i lavori che richiedono più cautele?
A cercare una risposta ci ha pensato un team di ricercatori, tedeschi che ha coinvolto 778 donne e uomini, dei quali 563 lavoratori outdoor (agricoltori, giardinieri e guide apine) e gli altri impegnati invece in lavori al coperto.
Il lavoro è stato pubblicato sul Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology. Casi di tumori della pelle non melanoma sono stati riscontrati in un terzo delle guide alpine, nel 27 per cento degli agricoltori, nel 19,5 per cento dei giardinieri e appena nel 5,6 per cento di coloro che lavorano fra quattro mura. A fare la differenza, l’altitudine e il numero di ore trascorse fuori.
Non tutti abbiamo la stessa pelle ed è importante sapere a quale fototipo apparteniamo: più basso è il fototipo e maggiore sarà il rischio di malattie della pelle a seguito di una lunga e non protetta esposizione ai raggi solari.
- Fototipo 1
Capelli rossi o biondi. Pelle lattea, spesso con efelidi. Si scotta sempre. Non si abbronza mai. - Fototipo 2
Capelli biondi o castano chiari. Pelle chiara. In genere si scotta. Si abbronza con diffi coltà. - Fototipo 3
Capelli castani. Pelle chiara con minimo colorito. Si scotta frequentemente. Si abbronza con diffi coltà. - Fototipo 4
Capelli bruni o castano scuri. Pelle olivastra. Si scotta raramente. Si abbronza con facilità. - Fototipo 5
Capelli neri. Pelle olivastra. Non si scotta mai. Abbronzatura facile e molto scura. - Fototipo 6
Capelli neri. Pelle nera. Non si scotta mai.
Devono porre particolare attenzione all’esposizione solare
- I soggetti con fototipo basso
- Chi assume farmaci. Alcuni farmaci, infatti, possono provocare reazioni allergiche potenziate dall’esposizione solare (quindi consigliamo di chiedere al medico curante se, durante l’assunzione del farmaco, è sconsigliata l’esposizione al sole e di leggere sempre il foglietto illustrativo)
Come proteggersi?
Organizzare l’orario di lavoro, quando è possibile, per evitare l’esposizione nelle ore in cui i raggi solari sono più dannosi (dalle 11 alle 15 oppure, con l’ora legale, dalle 12 alle 16).
In questa fascia oraria privilegiare le attività che si svolgono all’interno, riservando quelle all’esterno per gli orari mattutini e serali
Consigli:
- Cercare di sfruttare le zone di ombra prodotte da alberi o costruzioni vicine
- Consumare i pasti e sostare durante le pause in luoghi ombreggiati
- Indossare un cappello a tesa larga e circolare (almeno 8 cm), proteggeremo così anche orecchie, naso e collo
- Essere sempre ben coperti sul corpo, anche quando fa caldo: abiti larghi, leggeri e di colore chiaro che non ostacolino i movimenti, accollati, con maniche lunghe e pantaloni lunghi. Mai lavorare a dorso nudo!
- Usare gli occhiali da sole per proteggere gli occhi
- Prima di esporsi al sole, fare uso di creme solari ad alta protezione sulle parti scoperte (braccia, dorso delle mani, viso, naso, collo, orecchie, eccetera)
Infine, non dimentichiamo che
- Neve, ghiaccio, acqua, sabbia e cemento riflettono la luce solare, aumentando i raggi solari nocivi
- L’intensità dei raggi solari varia con le stagioni, con le aree geografi che e con l’altitudine
- Anche quando il cielo è nuvoloso siamo esposti a radiazioni solari. Vento e nuvole riducono la sensazione di calore, ma non il rischio di scottature
- Bisogna proteggersi anche in inverno e non solo d’estate
- Il vetro blocca quasi totalmente i raggi solari nocivi
In Italia almeno 700.000 lavoratori devono imparare a proteggersi. E’ obbligo del datore di lavoro proteggere i propri dipendenti trasferendo le conoscenze sopradescritte.
Fonte: INAIL – Fondazione Veronesi