Nel 2018, la produzione agricola mondiale ha utilizzato oltre 200 milioni di tonnellate di fertilizzanti di sintesi (con un incremento del 2,5% rispetto al 2017) e oltre 2 milioni di tonnellate di pesticidi (con un incremento di circa l’1% rispetto al 2017) (fonte FAO, 2018).
Gettiamo nei rifiuti 1 miliardo e 300.000 tonnellate di cibo, che sarebbero sufficienti a sfamare la metà di quegli 800 milioni di persone che soffrono la fame.
L’innovazione tecnologica ha lo scopo di aumentare l’efficienza dei fattori di produzione, in modo da ridurre sia i costi di produzione che l’impatto ambientale. Le innovazioni in grado di migliorare l’efficienza dei processi produttivi assumono un ruolo chiave per migliorare la competitività e la sostenibilità dell’attività agricola.
Si può parlare ad esempio di “innovazione di prodotto” quando l’azienda decide di investire per la messa in commercio di una nuova produzione, “innovazione di processo” se ad esempio l’imprenditore punta ad un’ottimizzazione della fase della trasformazione o ancora di “innovazione organizzativo- gestionale” se l’impresa investe sul piano professionale e dell’assetto aziendale.
L’innovazione crea discontinuità tra il vecchio e nuovo ed è foriera di maggior redditività.
Per creare innovazione bisogna avere coraggio e voglia di migliorarsi; solo così è possibile distinguersi in un mondo sempre più competitivo che avanza in maniera inesorabile.
Fonte: Rete Rurale