Nei prossimi mesi saranno pubblicati i requisiti per la coltivazione della cannabis ad uso terapeutico. Possono partecipare aziende pubbliche e private.
La coltivazione della cannabis in ottemeperanza ai requisiti della GACP (Good Agricultural and Collecting Practicese) per la coltivazione e GMP (Good Manufacturing Practices) per la trasformazione, può essere attuata in sistemi ad alto controllo ambientale. Si tratta di ambienti confinati, con uso del suolo limitato (sistemi aeroponici o idroponici), caratterizzati da strutture/infrastrutture che consentono il controllo delle variabili ambientali, la gestione automatizzata delle operazioni, l’ottenimento di elevate prestazioni produttive per unità di superficie. Per la coltivazione della cannabis a Tecnologia Aeroponica potete consultare questa pagina web.
Obiettivo del bando è rendere l’Italia autosufficiente nella produzione di cannabis terapeutica. Le forniture italiane ed estere non sono sufficienti alla domanda italiana di preparazione magistrali di cannabis terapeutica da parte di pazienti che devono gestire il dolore da patologie croniche.
Secondo la legge 172/2017, qualora risulti necessaria la coltivazione di ulteriori quote di cannabis oltre quelle coltivate dallo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, possono essere individuati, con decreto del Ministro della salute, uno o più enti o imprese da autorizzare alla coltivazione nonché alla trasformazione, con l’obbligo di operare secondo le Good agricultural and collecting practices (GACP) in base alle procedure indicate dallo stesso Stabilimento.
Oggi in Italia sono migliaia i pazienti che assumono cannabis per gestire il dolore contro numerose patologie come ad esempio la slerosi multipla.
L’impiego terapeutico in Italia riguarda la “terapia del dolore”, in particolare, dolore cronico e quello associato a sclerosi multipla e a lesioni del midollo spinale; nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV; come stimolante dell’appetito nell’anoressia, in pazienti oncologici o affetti da Aids; effetto ipotensivo nel glaucoma; per la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette.
Per il 2021 è stato infatti previsto un consumo di oltre 1400 kg, ma lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (SCFM), unica autorizzata alla coltivazione in via sperimentale in Italia dal 2016, è in grado di produrne circa 300 kg. Altri 1100 kg devono essere importati per il 2021 attraverso il ministero della Salute olandese, ed il resto per importazione tramite lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.
Con la legge n.172/2017 lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, è autorizzato alla fabbricazione di infiorescenze di cannabis in osservanza delle norme di buona fabbricazione (Good Manufacturing Practices – GMP) secondo le direttive dell’Unione europea, recepite con il decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, provvede alla coltivazione e alla trasformazione della cannabis in sostanze e preparazioni vegetali per la successiva distribuzione alle farmacie, al fine di soddisfare il fabbisogno nazionale di tali preparazioni e per la conduzione di studi clinici.
Nonostante sia prevista la rimborsabilità dal Ssn, in varie Regioni le preparazioni galeniche dei farmacisti non sono rimborsate. Il costo per i pazienti può arrivare anche ad oltre 500 euro al mese.
Attualmente, questi farmaci a base di preparati vegetali di cannabis non risultano erogabili in regime di Servizio Sanitario, Nazionale, in Puglia, Molise e Calabria.
Da qui l’importanza, secondo Federfarma, di avviare una produzione in Italia coinvolgendo aziende pubbliche e private.
Tutto ciò nin significa liberalizzare l’uso per attività ricreative obiettivo da cui siamo ben lontano rispetto a paesi come il Canada ed alcuni stati USA e Sud Americani.
Fonte: Il sole 24 ore. LEGGE 4 dicembre 2017, n. 172.
Testo: Batolomeo Pazienza