Il Ministero alle politiche agricole si accinge a mettere a disposizione dell’agroalimentare 2,2 miliardi di euro per investimenti nella filiera agroalimentare (produzione, trasformazione, distribuzione)
Ecco gli obiettivi del Ministero
- potenziare la produttività,
- aumentare la capacità produttiva,
- favorire l’internazionalizzazione,
- accrescere la competitività sul mercato,
- far nascere start up,
- creare occupazione nella filiera.
L’iniziativa resta sempre nelle mani delle imprese, le quali scelgono dove e come investire. Lo Stato interviene solo a titolo di garanzia e/o supporto finanziario in via temporanea. E sempre in minoranza nel caso di assunzione di quote di partecipazione nel capitale.
Lo Stato non farà l’imprenditore, assicurerà invece un’amministrazione amica nell’esame e gestione delle pratiche. Lo Stato è pronto, ora tocca alle aziende.
Ecco gli otto strumenti per raggiungere gli obiettivi:
- contratti di filiera (264 milioni di euro);
- contratti di distretto (384 milioni);
- equity a condizione di mercato (308 milioni);
- fondo di garanzia a prima richiesta (510 milioni);
- fondo di credito (411 milioni);
- start up (183 milioni);
- subentro e imprenditoria giovanile (100 milioni);
- fondo investimenti (41 milioni).
Gli interventi finanziari saranno modulari e modulabili secondo la natura dell’investimento dell’azienda. A titolo di esempio, un’azienda operante nel mercato della IV gamma potrà ottenere una partecipazione Isa per un’investimento nella trasformazione e una partecipazione Ismea per la parte di produzione in serra.
In questo modo i due istituti, pur mantenendo la loro essenziale “mission”, uniscono le forze in questa operazione di riallocamento delle loro risorse.
La dotazione è già disponibile egli auspici sono che la dotazione finanziaria che venga esaurita prima della scadenza del 2017.
Fonte: sole 24 ore