L’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ha stimato l’uso di cannabis nel corso della vita.
E negli ultimi anni disponibili, gli italiani consumatori 39,1 % fra maschi e femmine sono arrivati dietro soltanto a Francia e Danimarca.
Da notare l’Olanda dove è legalizzata risulta al 7 posto pur essendo interessata da flussi giovanili da tutto il globo.
Coltivare la cannabis nelle serre al posto del pomodoro secondo Coldiretti , potrebbe generare, un giro di affari di 1,4 miliardi e garantire almeno diecimila posti di lavoro.
Aggiungiamo noi di agricoltura finanziamenti che a beneficiarne sarebbe anche tutto l’indotto: costruttori di serre, produttori di fertilizzanti, packaging, grafici pubblicitari, operatori della comunicazione, costruttori di percorsi sensoriali, per non parlare di nuovi prodotti, nuove bevande, nuove ricette a base di estratti e foglie.
Insomma si apre tutta una nuova filiera innovativa e competitiva al farmaco o altri alimenti funzionali.
E se la usassimo come mangime per gli animali?
Aumenteremmo il benessere degli animali?
Forse un giorno avremo carni, latte, derivati utili per combattere il senso di nausea, lenire il dolore, combattere l’ ansia.
La marijuna a scopi terapeutici è già legale e viene importata: tanto vale produrla qui per uscire dalla dipendenza dall’estero e avviare un progetto sperimentale di filiera italiana al cento per cento.
Negli anni ’40 con ben centomila ettari coltivati, l’Italia era il secondo produttore mondiale della cannabis sativa, che dal punto di vista botanico è simile alla varietà indica utilizzata a fini terapeutici.
Cannabis nelle serre idroponiche ed aeroponiche al posto di pomodori e peperoni, insomma.
Non è la storia di uno dei tanti arresti per produzione illecita di marijuana: è l’idea, legale e controllata, che Coldiretti in realtà porta avanti già da un paio d’anni, e ora rilancia alla luce della discussione in Parlamento sulla possibile legalizzazione delle droghe leggere
Fonte: Coop Italia – Coldiretti, Agricoltura Finanziamenti.
Contributi innovativi: Dott. Bartolomeo Pazienza