L’agricoltura sociale è l’insieme delle attività condotte con modalità ecosostenibili e con etica di responsabilità verso la comunità e l’ambiente dagli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile che, in forma singola o associata tra loro o con cooperative e imprese sociali come definite dall’articolo 1 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 112 (Revisione della disciplina in materia di impresa sociale, a norma dell’articolo 2, comma 2, lettera c) della legge 6 giugno 2016, n. 106), organizzazioni di volontariato, associazioni ed enti di promozione sociale, fondazioni, nonché altri soggetti pubblici e privati, integrano in modo sostanziale, continuativo e qualificante l’attività agricola con attività sociali finalizzate a generare benefici inclusivi, a favorire percorsi abilitativi e riabilitativi, a sostenere l’inserimento sociale e lavorativo delle fasce di popolazione svantaggiate o a rischio di marginalizzazione e a favorire la coesione sociale in ambito locale, con una delle attività di cui all’articolo 3, comma 1;
Per ‘fattorie sociali’ le imprese agricole, come definite dall’articolo 2135 del codice civile, che svolgono le attività dell’agricoltura sociale.
Le attività dell’agricoltura sociale sono indirizzate a politiche attive per:
a) l’inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati quali ex-detenuti, detenuti in semi-libertà, soggetti con problemi di dipendenze quali alcolisti e tossicodipendenti, ex-alcolisti, ex-tossicodipendenti, malati psichici, persone diversamente abili, minori a rischio di devianza, nonché il reinserimento di giovani con disoccupazione di lungo periodo, attraverso assunzioni, tirocini, formazione professionale aziendale;
b) l’assistenza e la riabilitazione delle persone con disabilità fisica o psichica attraverso attività terapeutiche o di coterapia quali ortoterapia, pet-therapy, ippoterapia, onoterapia;
c) la fornitura di servizi e prestazioni educative, formative, sociali e rigenerative e di accoglienza rivolte a persone e fasce fragili di popolazione o con particolari esigenze quali anziani, bambini, minori e giovani con difficoltà nell’apprendimento, in condizioni di particolare disagio familiare o a rischio di devianza, disoccupati di lungo corso, nuove povertà, nonché azioni e attività volte a promuovere forme di benessere personale e relazionale quali agriasili, agri-nidi, agri-tata, centri per l’infanzia con attività ludiche e di aggregazione mirate alla scoperta del mondo rurale e dei cicli biologici e produttivi agricoli, alloggi sociali ‘social housing’ e comunità residenziali ‘cohousing’ al fine di fornire esperienze di crescita e integrazione sociale;
d) la promozione di progetti di reinserimento e reintegrazione sociale di minori e adulti.
Fonte: Regione Lombardia