Il presidente Obama fisserà negli occhi ogni visitatore del padiglione americano all’Expo di Milano, e dirà: «Vuoi sapere come faremo a sfamare 9 miliardi di persone nel 2050? Cominceremo da te. La chiave per riuscirci, è la responsabilità. Tu sei uno di questi 9 miliardi di esseri umani, e il tuo comportamento alimentare ci aiuterà a vincere la sfida».
Un impegno che ha comportato un investimento fra 50 e 60 milioni di dollari, tutti raccolti dai privati, e la mobilitazione della stessa amministrazione. Non è ancora ufficiale, ma la First Lady Michelle visiterà l’Expo, probabilmente fra il 15 e il 20 di giugno.
Il padiglione; un cortile con sei food truck; un ristorante e bar nel centro di Milano; una Casa America sempre in città, dove si discuteranno i temi dell’Expo; una struttura che funzionerà da acceleratore per i progetti di 12 start up».
Cosa troveremo nel padiglione americano?
«Per cominciare, sulle pareti esterne ci sarà una fattoria verticale, dove cresceranno prodotti che mangeremo. Poi due piani e un terrazzo con sei mostre, che racconteranno tanto la storia della nostra cucina, incluso il contributo degli immigrati italiani, quanto le innovazioni più interessanti nel campo agricolo. Affronteremo tutti i temi della sicurezza, dal riscaldamento globale a come evitare gli sprechi».
Il presidente della Banca Mondiale dice che il cibo è anche una questione di sicurezza: entro il 2050, il 40% del terreno arabile in Africa non lo sarà più. Possiamo vincere questa sfida?
«Sì. Con la tecnologia, la lotta al riscaldamento globale, e la responsabilità di ognuno».
Fonte La Stampa