L’Agricoltore Urbano del Futuro

Agricoltura Urbana Parco di MonzaNel futuro l’agricoltore urbano potrebbe essere un nuovo entrante in agricoltura, interessato a contribuire a creare nuovi servizi ed attività per la società che risiede in città. Il nuovo agricoltore urbano ha acquisito le necessarie conoscenze e abilità in specifici workshop ed eventi formativi.

L’agricoltura urbana sarà anche una grande opportunità per agricoltori professionisti che vogliono unire la loro vita in città con la loro professione preferita.

A seconda del tipo di allevamento e coltivazione perseguito, è necessario un investimento iniziale di capitale per avviare una fattoria urbana, o per subentrare in una già esistente.

La fattoria urbana del futuro fa parte di diverse reti cittadine, come le reti dei produttori alimentari locali che contribuiscono alla sicurezza alimentare e alla fornitura ai sistemi alimentari urbani di diete sane.

L’agricoltore urbano farà parte:

  • Del sistema “città verde”, sistema che si occupa di creare spazi ed isole verdi per migliorare il microclima e la biodiversità della città
  • di reti di riciclaggio dei rifiuti organici
  • di reti di iniziative sociali per la città.

Nel 2020, gli agricoltori urbani sono stati degli esploratori che hanno cercato di innovare l’agricoltura per trasferirla negli ambienti urbani.

L’atlante online dell’agricoltura urbana creato dal progetto Urban Agriculture Europe tra il 2010 e il 2016,  riunisce oltre 250 progetti di agricoltura urbana.

Il Milan Urban Food Policy Pact del 2015 è stato firmato da 2.010 città ed ha creato un ambiente politico favorevole all’agricoltura urbana, determinando una  rapida crescita delle iniziative in Europa e negli altri paesi del Mondo.

Gli attuali agricoltori urbani forniscono localmente colture alternative di alto valore.

Spesso, essi hanno dovuto affrontare il problema di un accesso instabile alla terra presente in città, con affitti a breve termine, un suo uso “intermittente”, prima che il terreno fosse utilizzato per altro scopi redditizi (centri commerciali, edilizia residenziale, etc).

In futuro, le pressioni ambientali quali i cambiamenti climatici e la riduzione della biodiversità, spingeranno le città di tutta l’UE a rivedere i propri piani di sviluppo in termini di sostenibilità ed aumentare la loro resilienza alle crisi attraverso, lo sviluppo e l’ implementazione di una strategia di sistema alimentare a 360° gradi.

Dotarsi di ampi spazi verdi sarà la parola d’ordine. La pianificazione urbana del futuro, per impostazione predefinita, non tralascerà spazi per il clima e i servizi ecologici. La nuova pianificazione urbana determinerà un aumento degli spazi di terra disponibile per insediare nuove attività di agricoltura urbana con vendita diretta e servizi connessi, compreso spazi che oggi  vengono dedicati alle strade e ai parcheggi.

Il terreno disponibile può essere finalmente utilizzato anche in  una prospettiva a lungo termine.

Per approccio predefinito le nuove costruzioni saranno progettate per ospitare giardini pensili.

Capacità imprenditoriali e capacità di comunicazione saranno fondamentali, affinché, l’agricoltore urbano possa stringere rapporti di collaborazione con le amministrazioni comunali, i vicini di quartiere e la moltitudine di clienti.

Capacità tecnica e orientamento al sociale determinerà l’ intensità di utilizzo della tecnologia. Nascerà l’agricoltura dell’ “esperienza”. Fare  parte di una città innovativa faciliterà l’accesso del nuovo agricoltore urbano a nuove applicazione tecnologiche a al suo  sviluppo.

 Curiosità, flessibilità e  adattabilità caratterizzeranno gli agricoltori urbani.

Le fattorie urbane del futuro  seguiranno percorsi commerciali diversi.

Esse istaureranno forti collaborazioni coi i clienti e la concorrenza, adotteranno modelli alternativi per produrre cibo nelle città e aggiudicarsi spazi da occupare.

Lo spazio aperto, la permacultura a bassa tecnologia si concentreranno sulla fornitura di servizi esperienziali all’aria aperta per gi abitanti della città: partecipazione alla produzione e degustazione dei prodotti coltivati. Il modello di business delle aziende agricole si baserà su servizi di abbonamento che garantirà un reddito regolare e maggior parte della produzione raccolte destinate ai partecipanti.

Le altre attività e i servizi della fattoria urbana includono: istruzione e didattica in tema di cibo, piante, biologia delle piante e  spazi per attività alternative all’aria aperta. Anche i tetti  automatizzati dei palazzi e dei centri commerciali saranno oggetto di insediamento di agricoltori. Giardini aeroponici ed idroponici saranno adottati dalle imprese che si occupano di catering, ristoranti, supermercati a favore di comunità e di singoli cittadini.

A parte la diversificazione, la differenziazione sarà fondamentale per tutti i tipi di agricoltori urbani (alto valore, colture specializzate, colture che non può essere coltivata indoor, produzione più vicina alla natura, produzione a residuo zero, pesticidi free).

Lo sviluppo di “hub alimentari” all’interno dello spazio urbano determinerà un ecosistema che combina fattorie urbane, ristoranti innovativi e cibo. Anche i ricercatori e gli sviluppatori informatici saranno figure determinati per generare reddito.

Servizi ambientali e microclimatici rappresentano altre strade per la diversificazione delle attività nel contesto dell’agricoltura urbana.

 Inoltre, le fattorie urbane faranno parte integrante della bioeconomia locale e rientrano a pieno titolo  nel  sistema di riciclaggio dei flussi di rifiuti organici in città con servizi di compostaggio e utilizzo del compost ricavato direttamente nello spazio urbano dedicato alle coltivazioni e giardini presenti nel quartiere.

In termini di sostenibilità, gli agricoltori urbani si concentreranno sulla costruzione di ecosistemi urbani sostenibili per la riduzione di acqua, energia, rifiuti e contributo allo sviluppo e mantenimento della biodiversità urbana.

Fonte:
Joint Research Centre (JRC)
Commissione Europea
Bartolomeo Uccio Pazienza

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