Determinate lunghezze d’onda della luce visibile sono “letali” per diverse specie di insetti.
Lo rivela uno studio dell’Università di Tohoku, in Giappone. Una scoperta che apre un nuovo orizzonte in agricoltura per la difesa dei raccolti contro i parassiti, consentendo di evitare la tossicità dei pesticidi. La luce blu dei led, in particolare, danneggerebbe alcune strutture cellulari di base degli insetti.
Lo studio è partito dall’attrazione irresistibile degli insetti nei confronti della luce e dall’azione “mortifera” della luce blu del led.
I dati della ricerca hanno evidenziato la portata di questo potere “letale” del led, capace di uccidere quasi il 100% delle uova e delle larve della mosca della frutta, uno dei principali “nemici” degli agricoltori.
Gli eventuali esemplari sopravvissuti all’esposizione hanno comunque subito una riduzione del ciclo di vita e della produzione di uova. Una capacità, quella della luce blu, di gran lunga superiore a quella della lunghezza d’onda ultravioletta, letale “soltanto” nel 40% dei casi.
Allo stesso modo altri insetti sono stati uccisi da altre lunghezze d’onda della luce visibile. In altre parole, alcuni tipi di luce uccidono determinati tipi di parassiti.
Gli autori dello studio hanno dimostrato che le larve della zanzara metropolitana di Londra (Culex pipiens molestus) sono stati uccisi dalla luce viola/indaco (417 nm), mentre quelle dello scarabeo “confuso farina” (Tribolium confusum) sono stati annientati da più lunghezze d’onda differenti, che vanno dal viola al blu.
Il ricorso al led potrebbe offrire agli agricoltori la possibilità di liberarsi dalla “calamità” dei parassiti, lasciando illesi gli insetti “amichevoli”.
Un risultato largamente accettabile potrebbe venire dalla radiazione ultravioletta UVC, di una potenza tale da sterminare batteri, virus e altri microorganismi, modificandone il DNA o l’RNA e impedendone la riproduzione.
Queste lunghezze d’onda, però, risultano estremamente pericolose per la salute dell’uomo.
Fonte Tgcom24