Le reti di impresa sono una novità per le aziende agricole.
Si tratta di accordi, basati sul cosiddetto contratto di rete, in cui due o più imprese si mettono insieme per aumentare la propria capacità innovativa e la competitività.
Le aziende che fanno parte della rete concordano un programma di rete e si impegnano a collaborare, nell’ambito delle proprie attività, attraverso lo scambio di informazioni o di prestazioni industriali, commerciali, tecniche o tecnologiche, o esercitando in comune una o più attività.
Il programma di rete riguarda quelle iniziative che per le singole imprese (di piccole o medie dimensioni) risultano troppo onerose o difficili da eseguire, a causa di mancanza di risorse o di competenze.
Esempi di risorse che possono essere condivise sono i terreni, le macchine, la logistica, il personale , il marketing.
Il manager di rete è la nuova figura professionale che gestisce i rapporti fra le imprese aggregate.
Il contratto può anche prevedere l’istituzione di un fondo patrimoniale comune e la nomina di un organo comune incaricato di gestire l’esecuzione del contratto.
La novità introdotta dal contratto di rete consiste nella possibilità di aumentare le risorse (finanziarie, umane, tecniche, di conoscenza) a disposizione di una piccola impresa.
Il vantaggio della rete è che le imprese mantengono la propria autonomia, senza dover ricorrere a un’organizzazione complessa e onerosa.
Inoltre non ci sono limiti territoriali: alle reti possono partecipare aziende situate in tutta Italia e anche le filiali con sede in Italia di società estere.
Fonte: Regione Emilia Romagna
Testo a cura di Sofia Cei